ministudio architetti residenziale quello brutto
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Quello brutto

Genova, IT | 2023

In occasione di “Open!Studi aperti 2023” , manifestazione nazionale dove gli architetti di tutta Italia aprono contemporaneamente i loro studi al pubblico, Ministudio Architetti decide di partecipare con un evento dedicato al controverso edificio della Ripa Maris di Genova edificio dove ha sede lo studio, ossia l’edificio per residenze ed uffici in Piazza Caricamento degli architetti Luigi Castello e Cesare Scoccimarro, una ricostruzione post-bellica degli anni 50, informalmente ormai noto in città come “Quello Brutto”.

Non è un progetto nel senso classico del termine ma è un “progetto totale” per affrontare il tema dell’ampiezza del territorio del progetto e l’importanza del metodo con cui affrontarne le varie scale.

La domanda di partenza è stata che cosa fosse veramente il “Brutto” , in un’epoca dove i canoni della bellezza sono stati messi in discussione in tutti i campi artistici, fino a rendersi conto che il Brutto ha una definizione complessa ma che può costringerci ad aprire gli occhi e farci ragionare.

Da queste riflessioni è nato il “progetto -evento” “Quello Brutto” che ha implicato una serie di approfondimenti su vari campi progettuali : dal design dell’evento in sè, del prodotto, alla divulgazione architettonica e alla comunicazione e grafica.

E’ stato infatti aperto al pubblico l’intero edificio con visite guidate, collaborato con artigiani locali per disegnare un anello architettonico , collaborato con artisti per l’illustrazione edizione speciale di una rivista artistica, infine un evento su invito momento finale della giornata sulla terrazza all’ottavo piano dell’edificio oggetto dell’evento.

Partendo dalla citazione di Rogers “dal cucchiaino alla città” possiamo dire di aver “disegnato un anello per cambiare la città”, come oggetto tangibile di un progetto concettuale di più ampio respiro che potesse essere un momento di confronto tra gli architetti e i non addetti ai lavori.

Questo per dimostrare non solo l’importanza del progetto a tutte le scale ma di quanto in quest’epoca iperconnessa il piccolo agisca sul grande, e lo influenzi, sommandosi ai nuovi scenari dovuti al rapporto tra la città reale e digitale, tra il valore del dato e dell’oggetto e le loro percezioni in un mondo sempre più digitalizzato che annulla i confini del progetto tradizionale.

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